Se dovessi morire, voglio che cerchiate di dare i miei occhi a due dei miei ragazzi. Mi restano solo gli occhi, anche questi sono per i miei mutilatini.

Don Gnocchi

 

 

 

 

Ricorda don Giovanni Barbareschi, amico fedele ed esecutore testamentario di don Gnocchi, che tre o quattro giorni prima di morire don Carlo gli chiese:

“Sei pronto a rischiare la prigione per me? Io voglio donare le cornee. Se ti senti, vai a cercare un oculista che si tenga a disposizione. Se ti va male, sappi che andrai in galera per me”.

La donazione, a quei tempi non ancora normata, farà scalpore nell’opinione pubblica e accelererà il dibattito in materia, con la promulgazione a breve della Legge 3 aprile 1957, n. 235.

Molti passi avanti sono stati compiuti da allora anche sotto il profilo normativo; la Legge quadro 91/99 consente finalmente di eseguire la volontà di una persona che abbia manifestato in vita la volontà di donare conferendo al medico un forte mandato.

La volontà espressa in vita sui propri organi rappresenta la più grande affermazione del principio di autodeterminazione che un individuo possa esprimere.

La Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti del prossimo 28 maggio serve a ricordarci che c’è ancora molto da fare e che promuovere il consenso verso le donazioni deve essere un impegno costante e di tutti.

Rappresenta anche l’occasione di onorare tutti i donatori di organi e le loro famiglie e di ringraziare i professionisti del trapianto, il cui duro lavoro permette di salvare vite e di migliorare la qualità di vita di numerose persone.

Un ringraziamento sconfinato a chi dona e a chi dà tutto se stesso nel lavoro e nella vita.

 

dr.ssa Elisabetta Masturzo e dr. Marco Sacchi

Coordinamento Locale del Prelievo del Niguarda