Milano, 5 Luglio 2016, Vigna di Leonardo
Nella splendida cornice del giardino della Casa degli Atellani, Carlotta Quadri, voce di Radio 105, amica di Francesco, intervista Marcella Castellini e Ombretta Rondanini, le due autrici del libro “Dall’altro lato del cammino”, riedito nel giugno 2016 da Baldinini&Castoldi.
L’intervista, che più che un’intervista è un dialogo tra amiche che si raccontano, ripercorre con molto garbo il cammino di elaborarazione della tragedia che, nel lontano 1996, colpì le due autrici.
Nel 1996 Simona, figlia di Ombretta, e Francesco, figlio di Marcella, morirono a soli otto mesi di distanza l’una dall’altra. “Erano molto amici, si volevano bene e le loro vite, la loro fine, sembrano legate da qualcosa di speciale che la nostra razionalità non sa spiegare”, si legge nella Prefazione dell’opera.
Domanda chiave, il tempo dell’accettazione.
“Alla negazione assoluta iniziale, l’accettazione è stato un percorso infinito iniziato con la vicinanza degli amici di Francesco, che, nei primi tempi, non hanno fatto mancare il loro affetto e sostegno, percorso proseguito con l’aiuto dello psicanalista e con la collaborazione instaurata con l’Associazione familiari vittime della strada”, spiega Marcella, con un discorso carico di emozione, che diventa occasione per ricordare come molte famiglie di vittime di incidenti stradali debbano affrontare, oltre allo strazio della perdita del proprio caro, anche penose ingiustizie legali, di qui l’auspicio dell’autridel circa l’entrata in vigore della legge sull’omicidio stradale, affinché serva da deterrente agli incidenti stradali colposi.
Per Ombretta, invece, l’inizio dell’accettazione è avvenuto con la donazione degli organi della figlia. “Ho potuto donare e sono stata grata di questo”, sono le straordinarie parole di Ombretta, parole capaci di spiegare con incisiva semplicità il vero significato della donazione degli organi, quello di un dono, il dono della vita, fatto non solo al ricevente ma anche allo stesso donatore, riuscendo “a dare un significato a tutto”, per riportare le parole della stessa autrice.
“Ma non si finisce mai di accettare, si tratta di un percorso continuo e necessario… bisogna continuare a vivere anche per testimoniare il loro passaggio”, concordano le due autrici, in uno scambio di sguardi e sorrisi velati in cui è facile leggere un’amicizia unica, in quanto radicata in un’unica storia. “Due madri, due figli, una storia”, si legge nel titolo stesso dell’opera.
Simona e Francesco, due figli speciali che continuano ad essere presenti nella vita delle loro madri… perché, in fondo, non sono lontani, sono solo dall’altro lato del cammino.
Francesca Boldreghini
Consiglio AIDO Milano,
Consiglio AIDO Provinciale Milano