15 maggio 2014 – Dopo il ringraziamento del Direttore Generale della Asl, Dott. Walter Locatelli, che apre i lavori, ed i sentiti saluti delle Autorità di Regione, Provincia e Comune, con la gradevolissima moderazione di Antonio Lubrano, la parola passa ai protagonisti, i volontari.
I primi sono i clown, simpaticamente rappresentati da Guido Faglia, in arte Dottor Falispa, con la clown terapia dedicata agli oltre 1.250.000 bambini malati.
Segue Laura Veneroni, giovane medico nel ramo dell’oncologia pediatrica presso l’Istituto dei Tumori, impegnata nel progetto giovani e pazienti adolescenti, di cui la bella Federica è positivo esempio sul palco, esempio di come il sorriso possa aiutare a vincere la malattia.
È la volta di Wilma Barcellini, ematologa presso l’Ospedale Maggiore di Milano e volontaria in ambito di accoglienza del malato ematologico, che è un malato fragile, cronico e spesso anziano. È la figura, questa, del medico volontario, che per il paziente è occasione importante per affrontare più serenamente la malattia.
Altra testimonianza quella di Guido Arrigoni e Simonetta Sborea, che spiegano il progettto “Casa lontani da casa”, finalizzato ad accogliere tutti i pazienti, oltre 100.000 all’anno, che arrivano da ogni parte d’Italia per essere curati in Lombardia.
È il momento del valore del dono con Angelo Martemucci, coordinatore del Centro Trasfusionale dell’Ospedale San Paolo di Milano, che rappresenta qui tutte le associazione di donatori di sangue. Donazione del sangue, atto di solidarietà importantissimo perché con una sacca di sangue si salvano tre vite, ma purtroppo gravemente in calo: a Milano, città più virtuosa di tante altre, sono circa 40.000 i donatori di sangue, per 80.000 sacche di sangue all’anno, solo il 5% della popolazione che potrebbe donare!
Altra testimonianza quella di Paolo Notaro, medico presso l’Ospedale di Niguarda, che parla del sistema delle “Associazioni in rete”, scommessa importante per attuare concretamente il principio di sussidiarietà.
Ultima toccante testimonianza quella di Giovanna Oliva, 17 anni fa investita da un pirata della strada e ridotta in sedia a rotelle, che dopo una lunga riabilitazione sanitaria e psicosociale, ha saputo trasformare il suo dramma in bisogno di donarsi agli altri, dedicandosi all’assistenza delle persone con lesioni al midollo spinale, esempio di come possa essere recuperata una “normalità” anche in condizioni di disabilità. Complimenti!
Apprezzato e commovente omaggio i numerosi brani musicali, primo fra tutti l’Inno Nazionale, eseguiti dalla Fanfara del Terzo Battaglione dei Carabinieri.
Grazie volontari, patrimonio per la sanità, patrimonio per la vita!

Francesca Boldreghini
Consiglio AIDO Milano